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    Giovani Angresi e il loro futuro: la storia di Anna

    Lo scorso 4 settembre si sono tenuti i test d’accesso alle facoltà di professioni sanitarie. In Italia, sono circa 22 i corsi di laurea che abilitano ad altrettante professioni. Molti giovani angresi scelgono la strada di una laurea triennale per lavorare nel campo della sanità, senza lasciarsi scoraggiare dai recenti tagli e conseguenti danni, soprattutto in Campania. Abbiamo incontrato Anna Marzia Gargiulo, diplomata lo scorso giugno presso il Liceo La Mura, con 96, che, con successo, ha sostenuto i test, conquistando uno dei 10 posti che l’Università degli studi di Salerno, riserva ai Tecnici di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia (TRMIR). Ecco cosa ha voluto raccontarci.

    Come mai hai scelto di diventare TRMIR?
    “Ho scelto consapevolmente una laurea triennale, per avere la possibilità di lavorare il prima possibile. Questa mia esigenza, si sposa benissimo per la passione che ho da sempre per la fisica, confluendo nella volontà di voler diventare un tecnico di radiologia. Oltretutto, trovo estremamente affascinante come le radiazioni possano mostrarci cose che altrimenti non potremmo mai vedere. Quando l’UNISA ha inaugurato il corso di laurea, lo scorso anno, ho pensato che quello sarebbe dovuto essere il mio posto.”
    Come ti trovi al Campus?
    “Innanzitutto, io non seguo al Campus di Fisciano, ma presso l’Ospedale Ruggi-D’Aragona di Salerno. Questo fa sì che la didattica sia inossidabilmente associata alla pratica. Abbiamo già iniziato con le attività di tirocinio, e quindi abbiamo avuto già modo di saggiare cosa davvero dobbiamo aspettarci dal nostro lavoro .”
    Cosa ti aspetti dal futuro?
    “Spero che quelli che nel mio piccolo vengono vissuti come grandi sacrifici, vengano ripagati. Sono pendolare, ogni mattina, tra autobus e treni, percorro i 40 km che ci dividono dall’ospedale. Ma non per questo demordo. Spero sicuramente di riuscire a lavorare, sebbene la sanità pubblica viva una situazione non molto rosea. Magari vicino alla mia città, che non voglio assolutamente lasciare. E dopo il lavoro, spero di costruirmi una famiglia. Mi piace essere ottimista.”

    Antonella Grimaldi

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