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    Opera prima del giovane scrittore Antonio Corrado Mancino, “Fame, sete e amore”

    Sui disturbi del comportamento alimentare (DCA) che insorgono prevalentemente durante l’adolescenza e sono patologie caratterizzate da una alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo.

    Il romanzo, presentato lo scorso 7 dicembre presso la “Casa del Cittadino”, tratta temi di diffusa rilevanza come i disturbi del comportamento alimentare sui quali lo scrittore stimola l’attenzione del lettore attraverso le criticità che ha vissuto e come la comunicazione e il calore della famiglia possano rappresentare gli elementi fondamentali per combatterli.
    “L’idea di questo libro – ha argomentato Antonio Corrado Mancino – nasce dal mio dolore. Ho sofferto a causa dell’anoressia e della bulimia e ho voluto mettere questa sofferenza su carta sia per aiutare me, ma anche per essere d’aiuto a chiunque abbia una patologia neurologica o anche un semplice malessere psicologico. Il libro, la cui storia è interamente romanzata poiché, ad esempio, non sono mai stato vittima di bullismo, è stato per me una terapia. Scrivere di Enea e dei suoi amici mi ha aiutato a distrarmi e non abbandonarmi ai pensieri autolesivi della malattia. Inoltre ha anche l’obiettivo di aiutare gli altri a ritrovare la propria strada qualora per un motivo o per un altro si sia persa. Ringrazio calorosamente tutti coloro che hanno partecipato e che hanno reso speciale questo momento molto importante per me. È la mia prima volta in questo mondo e tutti voi l’avete resa indimenticabile”.
    Alla presentazione del libro hanno partecipato Antonio Mainardi, vicesindaco e assessore alla Cultura, Maria D’Aniello, assessore alle politiche sociali, Filippo Toriello, Dirigente scolastico del Liceo “don Carlo La Mura”, Luisa Pepe, vicedirettrice esecutiva di “TdP academy”, Cristian Izzo, attore, regista e drammaturgo.
    Filippo Toriello ha evidenziato come Antonio Corrado Mancino, il primo a scrivere un romanzo come studente, abbia utilizzato una scrittura semplice che arriva al cuore degli adolescenti, che hanno un ruolo essenziale nel romanzo.
    «L’autore – ha argomentato il Preside
    – ha affrontato tematiche adolescenziali importanti e sentite dai ragazzi. Con uno stile letterario leggero e vicino al linguaggio parlato dei ragazzi, utilizzando realtà e immaginazione e, oltre a mettersi in gioco attraverso la scrittura, ha lanciato un messaggio di speranza a chiunque intraprenda viaggi della vita vitali e necessari e, come Enea, ha la volontà e il coraggio di compierli per la propria crescita personale. A nome del Liceo, il mio grazie per il suo impegno e il suo desiderio di portare in alto il nome del “suo” Liceo».
    «È stato un vero onore per me – ha sostenuto a sua volta il vicesindaco Antonio Mainardi – essere presente alla presentazione di questa opera prima di Antonio! Ho conosciuto un ragazzo consapevole dei propri mezzi e sicuro nell’esposizione dei concetti trattati nel libro, ha saputo trasmettere in maniera semplice e sostanziale sia le difficoltà che ha vissuto in prima persona, ma anche altre problematiche».
    Antonio da anni è parte integrante della “TdP academy”, coltivando la sua passione per il teatro che in questi anni ha rappresentato un aspetto rilevante nel disinnescare il pensiero ossessivo maturato nei confronti del cibo. L’attività artistica, e in particolar modo l’attività teatrale, è considerata massima manifestazione del sentire umano, delle emozioni e dei malesseri propri della psiche.
    «L’opera di Antonio – ha commentato l’attore Cristian Izzo – è un momento di crescita importante per tutta la comunità che ne gode, per la generazione contemporanea all’autore e per coloro che devono comprenderla e guidarla».
    «Comunicare – ha chiosato Rosario Corrado Mancino, CM Advisor editore – è fondamentale in ogni contesto: famiglia, scuola e comunità. La comunicazione è il collante, il mezzo di unione per mandare messaggi, comunicare pensieri, idee ed informazioni. Credo che un libro sia uno strumento per parlare alle persone, uno strumento che resta nel tempo, a differenza dei moderni mezzi di comunicazione. Credo nel messaggio che Antonio ha voluto dare ai giovani, ma un libro serve anche ad alimentare la Cultura”.
    Vedi il book trailer su www.fameseteamore.it

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