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    CONTRADA BAGNI: ALL’INSICUREZZA STRADALE SI CONIUGA DEGRADO ED INDIFFERENZA.

    Sono passati oltre trent’anni dall’intervento urbanistico che realizzò a Bagni, contrada agricola, una volta angrese oggi scafatese, l’attuale piazza che contorna l’antico Santuario della Madonna e fa, ad un tempo, da rotonda tra i due tronconi dell’ex S.S. 18, vale a dire via Alessandro Manzoni (dall’incrocio tra via Palmentello e via Orta Longa alla suddetta piazza) e via Dante Alighieri (dalla piazza fino all’inizio del centro di Scafati, “Abbasci”a funtana”).

    E, tra l’incuria costante delle varie amministrazioni succedutesi negli anni e l’apatica indifferenza, congiunta a non pochi comportamenti irrispettosi, dei residenti verso il bene pubblico, attualmente la piazza e i due tronconi stradali, oltre ai grossi problemi di sicurezza per i pedoni (evidenziati in un recente nostro servizio), vivono un grave stato di degrado e di abbandono ed hanno bisogno di un serio intervento di manutenzione e risistemazione.

    Sono ormai anni che le due vasche della piazza versano in questo stato di degrado tra l’indifferenza di amministratori e residenti.
    I lampioni della pubblica illuminazione della piazza sono quasi tutti distrutti non solo da eventi accidentali o intemperie, ma anche perché la stessa piazza, in assenza di vigilanza pubblica, diventa campo di gioco per ragazzi che non hanno altro luogo dove consumare il proprio svago, mentre c’è la prospiciente area agricola abbandonata (ancora appartenente al liceo Tasso di Salerno) che, se acquisita dalla comunità, potrebbe diventare un’idonea area di svago e di attività sportiva.
    Panchine distrutte e poi rimosse, ma al loro posto oggi non c’è niente.
    La situazione attuale.
    Panchine in ferro e cemento, continuamente e illecitamente spostate dal sito originario sull’area della piazza, danneggiate e non sistemate aggravano il quadro del degrado.
    La piazza viene spesso utilizzata per manifestazioni varie, anche culinarie, che la insozzano e spesso provocano anche qualche danno, ma, in mancanza di interventi di idonea pulizia, c’è solo la pioggia che col tempo rimuove sporcizia e lerciume vario.
    Le panchine in metallo legno o in metallo e pietra, se non distrutte da atti di vandalismo o rimosse dal loro sito originario dai soliti incivili, sono deteriorate per mancanza di idonea e periodica manutenzione.
    In assenza di un bagno pubblico in piazza, il luogo dove sono posizionate queste panchine, nei pressi del campo di bocce, viene utilizzato solitamente dai frequentatori del luogo di svago come posto dove fare i propri bisogni senza alcun rispetto per il pubblico decoro.
    Manca, nel conferimento dei rifiuti da riciclare, sia una adeguata informazione dell’utenza ma anche un poco di senso civico (difficile da individuare e da sanzionare in assenza di videosorveglianza), che va a ricadere sul costo della raccolta differenziata per gli interventi di rimozione straordinaria da parte dell’azienda associata ACSE.
    Rifiuti periodicamente abbandonati sulla stradina che porta alla chiesetta della “Sorgente miracolosa”, località “Fosso di Bagni”.
    Tutte le amministrazioni comunali degli ultimi decenni (di Centro, Centrosinistra e Centrodestra) si sono mostrate insensibili ed incompetenti circa le modalità di incremento e cura degli standard del verde in ambiente urbano, e queste due foto esplicitano il modo assurdo e irrazionale di piantumare gli alberi, in un sito insufficiente e con una grata a contorno per niente funzionali alla loro crescita sana e che ha causato la morte precoce di molti di essi.
    La pandemia causata dal covid-19 non ha sensibilizzato per niente sull’importanza della funzione della presenza degli alberi in ambiente urbano per la riossigenazione dell’aria che respiriamo, inquinata soprattutto dal particolato degli scarichi dell’intenso traffico veicolare, cresciuto notevolmente a Bagni con l’apertura degli svincoli della S.S. 268 (Est-Vesuvio). Dalla loro piantumazione, a metà anni ’90, gli alberi, mai curati, sono in gran parte seccati lungo via Manzoni e via Dante Alighieri, né opportunamente sostituiti (nonostante la legge, caduta nel dimenticatoio, che prevede la piantumazione di un albero per ogni nuovo nato.
    Completamente abbandonata e non più visibile la scritta città di Scafati realizzata con la siepe della foto.
    Oggi è così.

    Mentre il centro scafatese continua a vivere, con stanca rassegnazione, le estati maleodoranti causate dal fu “fiume” Sarno e dai canali affluenti, le periferie sono abbandonate a se stesse e al graduale degrado di tutto ciò che è pubblico e – quel che è grave e preoccupante – con gli abitanti che diventano sempre più indifferenti alla bruttezza in cui vivono, perdendo del tutto il senso dell’idea di bellezza civica del luogo in cui risiedono, fino a sopportare con rassegnazione i non pochi comportamenti incivili (deposito di rifiuti nei giorni sbagliati o sui marciapiedi e non davanti al proprio domicilio, sosta dei propri veicoli sui marciapiedi o in aree vietate dal codice della strada, nessun rispetto per gli alberi – ne rimangono pochi -lungo i marciapiedi di via Alighieri e via Manzoni) che vengono periodicamente abbattuti da manovre “azzardate” di auto e camion.

    Oggi il parco giochi, ricavato sulla piccola piazzetta che fiancheggia la stradina che porta alla “Fonte miracolosa”, conserva solo una altalena per il divertimento dei bambini, il resto dei giochi, vandalizzato nel tempo da incivili in quanto senza alcuna custodia, è stato portato via da qualche tempo. Queste alcune foto su com’era tempo addietro già in preda ad un avanzato degrado.

    Oltre alla giostrina girevole, c’erano anche dei pupazzi dondolo (già scomparsi dalla propria installazione)
    La piazzetta si allaga puntualmente ad ogni minima pioggia, senza che ci sia stato mai un intervento per evitare tutto ciò.

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