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    79º anno dell’eccidio di Rio Farnese nel comune di Bettola (PC)

    Commemorato, presso il cimitero cittadino, il comandante partigiano Renato Raiola con una messa officiata da don Antonio Mancuso, parroco delle Parrocchie Ss. Annunziata e S. Maria del Carmine.

    Lo scorso 13 gennaio, è stata celebrata presso la Cappella del cimitero di Angri, una Santa Messa,  celebrata da don Antonio Mancuso, per ricordare il 79° anno dell’eccidio di Rio Farnese, nel comune di Bettola (Piacenza), in cui, insieme ai suoi uomini, fu trucidato il comandante partigiano Renato Raiola, detto Romeo, nostro concittadino.

    L’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Angri anche quest’anno, alla presenza di autorità civili, militari, religiose e con la presenza di Associazioni fattivamente presenti sul territorio, come la NOMOS Onlus, presieduta da Vincenzo Orlando, la Protezione Civile, La Croce Rossa Italiana, L’ANPI di Salerno, ha voluto commemorare la figura di Raiola, che, militare dell’Esercito Italiano, tornato dall’Africa e fatto prigioniero dai Tedeschi, riuscì fortunosamente a fuggire dal campo di concentramento, in quel di Piacenza si unì alle brigate partigiane e gli fu assegnato il comando di quella operante nelle montagne vicine a Bettola.   

    Il Col. Mario D’Antuono, presidente della locale Sezione A.N.C.R. di Angri, al termine dell’omelia, ha comunicato i saluti del Sindaco di Bettola (PC) che, come avviene dal 1946, il giorno prima ha ricordato ugualmente l’eccidio di Rio Farnese, illustrando ai numerosi presenti la figura dell’eroico Comandante partigiano Romeo, che sacrificò la propria vita pur potendo, come fecero in tanti, tornare libero al proprio paese.

    Alla presenza di Massimo Sorrentino, Presidente del Consiglio comunale, del Comandante della Stazione Carabinieri e degli agenti della Polizia Municipale, il Col. D’Antuono ha poi provveduto a deporre una corona di alloro sul loculo dove riposa il concittadino partigiano Cap. Renato Raiola, Medaglia d’Argento al Volor Civile.

    • Il libro, scritto dal compianto prof. Luigi (Gigetto) Orlando con la collaborazione di sua figlia Mariella, ristampato dal Centro Iniziative Culturali di Angri, grazie al quale si è potuta conoscere la vera storia di Renato Raiola, militare dell’Esercito italiano, che sacrificò la propria giovane vita per una Italia liberata dal giogo nazifascista e per la democrazia.

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