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    Interessante esperienza degli studenti del Liceo “don Carlo La Mura”. Angri-Londra: grazie all’Europa che crede nei giovani!

    L’Europa che crede nel Sud-Italia parte dai giovani, e mette loro a disposizione dei fondi per un’esperienza di studio (breve quanto intensa) all’estero. Abbiamo incontrato Anna Piscopo, docente di scienze presso il cittadino Liceo Don Carlo La Mura, che, insieme alle professoresse Anna D’Antonio, Raffaela Terrano e Angela Tortora, ha accompagnato i ragazzi selezionati in un viaggio-studio a Londra, della durata di 3 settimane.
    – Professoressa, da dove è partito il percorso per giungere a quest’esperienza all’estero?
    “Il Liceo La Mura ha aderito già da diverso tempo al progetto “PON” direttamente finalizzato al Sud-Italia e promosso dall’Unione Europea. Quest’anno l’UE ha messo a disposizione dei ragazzi la possibilità di un viaggio, che fosse non solo un’esperienza ludica, ma soprattutto formativa. Il nostro Liceo è stato ritenuto idoneo ed ha aderito a questa iniziativa; abbiamo, così, avuto la possibilità di inserire 60 dei nostri ragazzi in due diversi progetti PON: il C1, finalizzato all’apprendimento della lingua inglese e il C4, esperienza che ha portato 30 dei nostri ragazzi in un’azienda fiorentina, per uno stage lavorativo.”
    -Come sono stati selezionati i ragazzi?
    “Abbiamo avuto degli standard, fortemente voluti dall’UE, abbiamo così selezionato gli alunni più meritevoli, per media negli anni del triennio, preferendo i ragazzi neo-diplomati, in modo che le certificazioni rilasciate nell’ambito di questi progetti, fossero loro utili per l’università.”

    -Come ha vissuto e cosa ci racconta di quest’esperienza?
    “E’ stata davvero un’esperienza formativa: i ragazzi hanno imparato molto, sia scolasticamente che per una loro formazione più personale. Hanno avuto modo di sperimentare gratuitamente la vita una grande città, hanno imparato a muoversi, a responsabilizzarsi: finalmente la scuola insegna anche questo! Ma si può sempre migliorare: il fatto che fosse un progetto esclusivamente dedicato al Sud-Italia ha fatto sì che i ragazzi convivessero, all’interno del College che ci ha ospitato, con coetanei italiani e meridionali. Una sorta di “ghettizzazione” che magari non ha pienamente stimolato i ragazzi anche solo a parlare inglese, seppur sia stata una magnifica esperienza. Anche per questo, per il prossimo anno, ci auguriamo una maggiore autonomia, anche nello stilare programmi che siano più affini alle esigenze dei nostri ragazzi.”

    -Come era divisa la giornata dei ragazzi?
    “I ragazzi iniziavano le lezioni alle 9, subito dopo la colazione nella mensa del College, per la durata di 4 ore, mentre noi insegnati siamo stati per lo più impegnate in atti burocratici. Dopo il pranzo delle 14, si usciva per l’escursione giornaliera, per poi tornare in tempo per la cena, alle 18 circa. Di sera, invece, il College, con un’organizzazione impeccabile, ha fornito diverse scelte: abbiamo avuto serate karaoke, ed altre iniziative, anche se spesso i ragazzi hanno preferito uscire e godersi la città anche di sera, per poi tornare categoricamente in College per le 23.”

    -La sua personale esperienza più bella, durante questo viaggio?
    “Senza dubbio i musei, e la capacità degli inglesi di valorizzare i propri tesori, ma in particolare, per gusto personale, la visita al Museo degli Impressionisti, la Courtauld Gallery, dove si poteva respirare lo spirito innovatore degli inglesi… Se non nel creare, nel valorizzare, a differenza degli italiani!”

    -E quella che vorrebbe dimenticare?
    “Gli orari troppo ravvicinati e troppo fiscali tra i pasti, proposti dal College! Tra il pranzo e la cena c’era un lasso di tempo troppo breve per gustare a pieno ciò che stavamo visitando. Ma tutto sommato è stata un’esperienza formativa anche per noi insegnanti, che spero il nostro Liceo possa ripetere negli anni.“
    Abbiamo incontrato anche due ragazze, selezionate per quest’esperienza: Annarita Peddio e Marta Gallo, neo-diplomate.
    -Ragazze, come avete vissuto quest’esperienza?
    A: “Senza dubbio è stata un’esperienza che mi ha regalato moltissimo: la scuola ci ha dato la possibilità di confrontarci con una realtà ben diversa da quella angrese, che potessimo inserire nel nostro bagaglio culturale… Senza contare che vedere dal vivo opere e dipinti che per tutto l’anno abbiamo trovato nei libri, ha regalato un brivido indescrivibile.”

    M: “Questo viaggio è stato l’ultimo regalo che il Liceo ha fatto a noi, ormai, diplomati, e credo non potesse esserci addio più dolce. Avevo già più volte visto Londra, ma mai con questi occhi: anche la visita al British Museum, che conserva il frontone del Partenone di Atene, è stata un’emozione indescrivibile. Saper riconoscere ogni divinità lì rappresentata, con i loro miti e le loro storie mi ha fatto sentire fiera di aver scelto il Liceo Classico.

    -L’esperienza più bella?
    A: “La visita alla Tower Bridge, che, oltre ad essere il mio monumento preferito in assoluto, credo rappresenti a pieno lo spirito solido e patriottico tipico degli inglesi… God save the Queen!”
    M: “Quando una sera siamo stati sul London Eye, la ruota panoramica dalla quale si può vedere tutta Londra. Questa città è magica, e vederla nella sua immensità di luci, ci ha dato la sensazione che quasi fosse il cuore pulsante del mondo moderno.”

    -Quella che vorreste dimenticare?
    All’unisono: “LA MENSA!”
    M: “Siamo pur sempre italiani e in quanto tali incontentabili riguardo al cibo!”

    Antonella Grimaldi

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