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    Un sacerdote angrese amico di don Guanella

    Credo che le opere realizzate in vita da San Luigi Guanella (1842-1915) siano ampiamente note, magari non in tutti i dettagli, ma certamente ognuno di noi ne avrà sentito parlare almeno a grandi linee; così come sono noti agli angresi i fatti che hanno portato agli onori degli altari anche Sant’Alfonso Maria Fusco (1839-1910).
    Per volontà di entrambi sono sorte e fiorite delle congregazioni religiose, che hanno dato frutti, preziosi; al primo si devono quelle dei “Servi della Carità” e delle “Figlie di Santa Maria della Divina Provvidenza”, mentre al secondo quella delle “Suore di San Giovanni Battista”.
    Ma oltre l’aver fondato delle congregazioni, cosa accomuna questi due santi, che hanno vissuto e operato a centinaia di chilometri di distanza fra loro, il primo nel comasco e il secondo nell’Agro?
    Intuitivamente si può ritenere che la loro azione sia stata condizionata dal periodo storico in cui vissero e operarono, contraddistinto da un marcato anticlericalismo e da un diffuso disagio sociale, o forse perché, per qualche motivo a noi ignoto, potrebbero essersi conosciuti, condiviso progetti e raggiunto lo scopo di fondare le loro congregazioni religiose, note oggi a tutte le latitudini; ma non solo!
    Di recente, il dottor Fabrizi, del Centro Studi Guanelliani, mi ha interessato per ottenere informazioni su un sacerdote angrese vissuto nella seconda metà dell’Ottocento e che, dalle sue ricerche, risultava essere stato canonico della Collegiata di San Giovanni, amico e profondo conoscitore delle opere di don Guanella: don Luigi D’Antuono.
    La notizia mi ha subito incuriosito perché quel nome, legato alla carica, mi era completamente sconosciuto; né avevo mai rinvenuto notizie utili fra i Canonici o fra i sacerdoti succedutisi nel tempo nella Collegiata, né traccia in altri documenti nell’archivio Capitolare, né cenni di prebende a suo nome e, cosa ancor più strana, non è mai citato nemmeno nel “Registro delle decisioni capitolari”, che pur riporta notizie e dettagli importanti sulla vita del Capitolo fra il XVIII e il XIX secolo.
    Quindi, desideroso di approfondire la questione e grazie alle indicazioni ricevute dal dottor Fabrizi, ho cercato di individuare i discendenti del D’Antuono, cognome alquanto diffuso fra gli angresi, e con l’aiuto e la disponibilità del Presidente del Centro Iniziative Culturali (anche egli omonimo del sacerdote!) sono stati individuati i familiari.
    Nel frattempo, dal Centro Studi Guanelliani, era stata rivolta un’istanza anche all’Archivio Diocesano di Nocera Inferiore per ottenere informazioni e finalmente le notizie pervenute hanno consentito di conoscere meglio il D’Antuono.
    Nacque ad Angri il 5 ottobre del 1842 da papà Pasquale e da Maria Sgaglione, entrò in Seminario a circa 17 anni e le varie relazioni che lo riguardano lo descrivono sempre mite e irreprensibile sotto ogni aspetto. Dopo i vari gradi ecclesiastici e l’ordinazione sacerdotale, divenne Canonico Assistente della Collegiata nel 1896.
    Il passo seguente è stato ricostruire i fatti che portarono il D’Antuono a giungere a Como e dintorni, rimanendovi stabilmente per qualche tempo, come si intuisce dal cospicuo numero di opuscoli biografici e libricini religiosi stampati a sua firma in quei luoghi.
    Sempre dalle carte conservate nell’Archivio Diocesano, si apprende che don Luigi D’Antuono aderisce fin da giovane all’”Associazione dei Missionari Nocerini”, costituita nella prima metà del Settecento dal vescovo De Dominicis, presso la chiesa di Maria Ss. del Carmelo nella vicina Pagani.
    Da missionario apostolico (come lui stesso si firmerà nel testamento olografo del 3 febbraio 1894), giunge nel 1890 a Como, a Pianello del Lario e a Dongo predicando per la Quaresima e per il mese Mariano di maggio. È in questa contingenza che conosce don Luigi Guanella e si trattiene per diversi mesi presso di lui, apprezzando i suoi grandi propositi. E che fra i due sacerdoti sia nata un’amicizia profonda lo si apprende da poche righe della prefazione della 15ª edizione del libricino “L’amante del sacro cuore di Gesù” (1939), dove si legge “L’autore, il Can. Luigi D’Antuono di Angri, che molto bene ricordiamo fervente predicatore e amico diletto di don Luigi Guanella …”
    E questo, verosimilmente, è il “tassello” che potrebbe aver legato le azioni dei due Santi! Perché è plausibile ipotizzare che il D’Antuono sia stato, forse anche inconsapevolmente, il messo per cui si sia realizzata una sorta di “osmosi” fra il Guanella e il Fusco, circa i rispettivi progetti legati alle congregazioni che poi videro la luce.
    Una labile prova di questa affermazione si trova negli volumetti del D’Antuono, quando cita ripetutamente l’esistenza della “Casa della Provvidenza” di don Guanella, titolo che, guarda caso, si ritrova più volte anche negli scritti del Fusco.
    Altro dettaglio che supporta questa tesi è il fatto che anche il Fusco, come già accennato per il D’Antuono, era iscritto all’Associazione dei Missionari Nocerini e, quindi, entrambi condividevano gli stessi ideali. Ma questo aspetto meriterebbe un’indagine più approfondita.
    Ho fatto cenno ai discendenti di don Luigi D’Antuono e, a tal proposito, preme evidenziare come le imperscrutabili vie del Divino siano effettivamente molto più alte di quelle umane o, come affermava un altro Canonico della Collegiata, Pasquale Pannone, ci sono sempre “i corsi e i ricorsi storici”; difatti, a distanza di 126 anni dal transito del Can. D’Antuono, un suo pronipote verrà ordinato Sacerdote ad Angri il prossimo 27 aprile, nella stessa Chiesa: don Mattia D’Antuono, a cui auguriamo di raccogliere gli stessi frutti di santità del prozio.
    Giancarlo FORINO
    Associazione PanacèA

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