Secondo la più famosa statistica di tutti i tempi, se io mangio due polli e tu nessuno, abbiamo mangiato… un pollo a testa.
Questo è un motivo per cui le statistiche, opportunamente usate aiutano la conoscenza e la scienza, ma sparate a casaccio semplicemente ci complicano la vita.
Mettiamo dei punti fermi. Dai dati che abbiamo fino al 2010, presentati al convegno dell’AMCI al Castello Doria l’11 gennaio scorso e di cui leggiamo la cronaca a parte, il cancro è per incidenza e mortalità meno diffuso nel Sud Italia (anche nella nostra Provincia di Salerno) che al Nord Italia.
Allora gli allarmismi degli ultimi mesi sono inutili e c’è da stare tranquilli. O no? Secondo me no!
Cosa è che ci deve far preoccupare? La cosa più importante su cui riflettere è che tra il tempo in cui i fattori ambientali che provocano il cancro entrano a contatto con l’organismo e il momento in cui la malattia si manifesta passano solitamente anni (spesso molti anni).
Questo significa che gli inquinanti che immettiamo nell’ambiente ci stanno già facendo del male, ma per il momento molti “non se ne accorgono”.
E purtroppo, senza troppi giri di parole, il controllo dell’ambiente dalle nostre parti non ha fatto molti progressi e noi stiamo continuamente e progressivamente preparandoci un brutto futuro se continuiamo ad inquinare.
C’è un altro motivo che merita attenzione. Ed è il rapporto tra stili di vita e malattie. Sappiamo che gli stili di vita – il modo in cui mangiamo, ci muoviamo, consumiamo o no alcol, droghe e tabacco ecc. – influenzano la nostra salute più di tutto il resto messo assieme (il resto significa l’ambiente, il Sistema sanitario, la genetica).
Anche qui si sta facendo ben poco.
Allora questo articolo vuole invitare a cominciare a muoversi. Le Istituzioni (ASL, Enti locali, Ministero) lo devono fare sopratutto programmando su tempi lunghi.
Noi comuni cittadini siamo più fortunati, perché possiamo cominciare a lavorare per il nostro benessere da subito, già dalla fine della lettura di questo articolo. Così:
Ecco infine una proposta “operativa” da attuare fin da subito, con l’invito all’Amministrazione Comunale ad emettere un’Ordinanza che imponga un maggiore controllo sulla “combustione illegale di rifiuti” e contenga severe sanzioni per gli inadempienti.
Sposato con Marilena, papà di tre figli. Medico legale e dirigente della Unità di Medicina Legale del Distretto Sanitario. Consulente Tecnico del Tribunale. Nel tempo libero (troppo poco) segue e promuove con passione la finanza etica, il commercio Equo e solidale e pratica agricoltura e giardinaggio.