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    Reperti archeologici angresi

    Chi ha avuto modo di visitare il Museo Archeologico Provinciale di Nocera Inferiore avrà sicuramente notato e apprezzato i reperti provenienti da Angri. Si tratta di un rilevante numero di oggetti rinvenuti a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso nell’area comunale e documentano la presenza arcaica dell’uomo nelle nostre terre.

    Recentemente, in occasione della manifestazione Riscopriamo Angri, il prof. Antonio Varone, già Direttore degli Scavi di Pompei, ne ha fornito una dettagliata descrizione durante una sua conferenza il cui contenuto integrale è possibile consultarlo sul sito web dell’Associazione PanacèA all’indirizzo http://www.panaceart.it/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=428&Itemid=196

    I reperti, provenienti nella maggioranza dei casi dall’area pedemontana, furono consegnati al personale del citato museo il 7 aprile del 1965 dal responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune, dove erano stati portati dopo il rinvenimento; alla pagina internet http://www.panaceart.it/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=444:reperti-angresi-conservati-nel-museo-archeologico-provinciale-dellagro-nocerino&catid=104:spigolature-angresi-del-novecento&Itemid=113 è possibile visionare l’elenco di tali oggetti.

    L’area dei rinvenimenti è attraversata dall’antica via Stabia-Nuceria che, nonostante la disastrosa eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che seppellì Pompei ed Ercolano, continuò a funzionare regolarmente consentendo le comunicazioni dal porto di Castellammare verso l’interno della piana e, in particolar modo, verso Nocera e le sue aree limitrofe.

    Giancarlo Forino

    Associazione PanacèA

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