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    Nunzio Milo: l’arte e l’eleganza di una voce che regala emozioni

    Passione, originalità nel segno dello stile e grande eleganza, questi gli elementi che hanno caratterizzato lo spettacolo “Le classiche napoletane e non solo” del cantattore Nunzio Milo andato in scena lo scorso 6 aprile presso il Teatro S. Caterina nell’ambito della 3^ rassegna Angri a Teatro. Un concerto dinamico, frizzante che si è caratterizzato per gli arrangiamenti geniali curati al pianoforte dal grande M° Mario Alfano.

    Con energia e talento il performer, cantante e attore angrese ha accompagnato il pubblico, con la sua inconfondibile voce, in un intenso viaggio musicale nel mondo delle indimenticabili melodie classiche napoletane e non solo. Lo spettacolo, infatti, è stato condito da aneddoti, ricordi e racconti.

    Residente da anni a Fondi, Milo si appassiona da piccolo al mondo dello spettacolo e dopo importanti esperienze, giunge alla maturazione di quella personale visione di creatività.“Per restituire un’emozione, devi viverla internamente” – così ha esordito nel suo spettacolo. Una capacità di emozionare ed emozionarsi e un’umiltà rimasta tale dopo gli eccellenti risultati riscossi sia in Italia che all’estero. Da quando fu scoperto nel ’94 da Rita Pavone e Teddy Reno che diventarono i suoi pigmalioni, la sua vita è stata costellata di successi:da “Soirée di Gala” alla commedia musicale “Pulcinella e Sarchiapone” presso l’ Accademia Nazionale di S.Cecilia di Roma, dal musical “Cantanapoli” presso il Teatro Sistina e il Teatro Salone Margherita al musical “Risate di Gioia”. Dalla vittoria al Festival Universong di Tenerife con il brano “Amorodio” alla partecipazione all’International Pop Song Contest Performers “Voci d’Oro 2011” a Chisinau nel quale si aggiudicò il premio “Audience Award”.

    Lo show è cominciato con una nobiltà vocale e una dolcezza che sono emerse con Reginella ed Era de Maggio, invece il fascino del timbro e la sobrietà scenica si sono avvertite inVoce ‘e notte, ‘Na sera ‘e maggio e l’appassionante I’ te vurria vasà. Grande elogio alla bellezza, all’amore e alle donne nell’intonare Malafemmena e il ricordo di Aniello Califano in ‘O surdato ‘nnammurato. Ospiti graditissimi allo spettacolo il noto batterista Pasquale Ferraioli e la talentuosa violinista Antonella Ferraioli. Quest’ultima ha calcato il palco regalando al pubblico una straordinaria performance con il violino elettrico. Il cantante è sceso poi in mezzo al pubblico coinvolgendolo e regalando loro momenti magici con Tu si ‘na cosa grande e Core ‘ngrato, celebre canzone dedicata al tema dell’amore non corrisposto e deluso scritta dall’emigrato calabrese Riccardo Cordiferro e musicata da Salvatore Cardillo. Tra le sorprese anche l’avvincente lettura di una bellissima poesia del poeta e scrittore angrese Enzo Giordano, autore di libri molto interessanti. Non potevano poi mancare Tu ca nun chiagne, ‘O sole mio e Caruso. Prima del gran finale in cui Nunzio ha invitato il pubblico a cantare ‘A città ‘e Pullecenella, ha recitato ‘O ‘rraù la celebre poesia di Eduardo sul ragù napoletano. Al termine dello spettacolo Nunzio ha piacevolmente esternato le sue emozioni dispensando anche qualche consiglio a chi vuole intraprendere la sua stessa carriera.

    Qual è il segreto del tuo successo?

    Costanza, passione, umiltà e libertà nella voglia di fare. Questi sono gli ingredienti giusti per svolgere con successo questo meraviglioso mestiere.

    Che effetto ti ha fatto esibirti ad Angri nuovamente?

    Ho ripercorso in un attimo la mia vita. Da enfant prodige col caschetto biondo all’ adolescente che muoveva i suoi primi passi durante la manifestazione Prima festa Città di Angri, fino a ripensare al giorno in cui ho lasciato la mia città, le mie certezze per inseguire un sogno che oggi è diventato il mio lavoro.

    Chi ti ha fatto piacere ritrovare allo spettacolo?

    Sicuramente ho provato una gioia immensa nel riabbracciare la mia maestra delle scuole materne Pupetta Alfano, presente in prima fila allo spettacolo. Fu lei ad incoraggiare la mia passione artistica e la mia creatività, ricordo che insieme alla maestra Maria Raiola mi facevano ballare lasciandomi la libertà d’espressione. Non si ha futuro senza passato, questo flash d’infanzia mi ha fatto capire che involontariamente avevo rimosso una parte della mia vita di bambino segnato da qualche destino.

    Qual è il consiglio che dai ai giovani che vogliono entrare nel mondo dello spettacolo?

    Essere umili, non avere mai la presunzione di sapere perché la conoscenza è in continua evoluzione nella vita di ogni essere umano. Bisogna credere in se stessi e non tralasciare mai lo studio.

    Cosa pensi della rassegna Angri a Teatro?

    E’ una grande realtà sul territorio con un’ immensa disponibilità da parte di Antonio D’Andretta, Antonio Lombardi, Luigi D’Antuono, Vincenzo Ruggiero Perrino, Stefania Esposito e tutto lo staff che ha contribuito alla messa in scena degli spettacoli in cartellone. Una straordinaria organizzazione con una luce negli occhi che mi ha fatto legare ancora di più alla mia Angri e che ha invogliato molti giovani ad investire in maniera autonoma sul proprio lavoro. Un centro iniziative culturali e una compagnia che ha davvero voglia di fare teatro in una città dove il teatro (come struttura fisica) è del tutto inesistente.

    Cosa bolle in pentola adesso?

    Sarò ospite di Mille Voci, il programma televisivo d’intrattenimento musicale condotto dalla grandiosa Giò Di Sarno, con quale condivido da quattro anni il palcoscenico nel musical Cantanapoli, e da Gianni Nazzaro con il quale ho lavorato in Risate di Gioia. Inoltre la co-conduzione è affidata a Stefania Cento e Gianni Drudicon la magistrale regia di Gianni Turco. Ritroverò anche Francesca Alotta con la quale all’età di 20 anni cantai in alcune serate campane.

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