Vuoi scriverci tu? Fallo!

    Il tuo nome (obbligatorio)

    La tua email (obbligatoria)

    Oggetto

    Il tuo messaggio

    Rispondi alla domanda (verifica anti-spam)

    Non fate la guerra, e (forse) nemmeno l’amore.

    Il primo dicembre si è celebrata la giornata mondiale per la lotta all’AIDS.
    Tutti hanno sentito parlare di AIDS, ovvero “Sindrome da ImmunoDeficienza Acquisita”.
    Una malattia provocata da un virus, il famigerato H.I.V. (virus dell’immunodeficienza umana), che si trasmette attraverso il sangue e i rapporti sessuali non protetti.
    Questo virus, una volta entrato nel sangue “distrugge” un particolare tipo di globuli bianchi, deputati a combattere le infezioni. A causa della riduzione del numero di questi globuli, che formano un vero e proprio esercito di sentinelle contro gli agenti infettivi, l’organismo infettato diventa più vulnerabile a un gran numero di altri batteri e virus.
    L’H.I.V. è diventato tristemente famoso dall’inizio degli anni ottanta per il numero enorme di morti che ha provocato (più di 25.000.000 nel mondo intero). L’HIV in Italia infetta attualmente oltre 150.000 persone. Ci sono circa 4000 nuovi casi all’anno, praticamente un’infezione ogni due – tre ore. A dispetto di alcuni “buontemponi” che negano l’esistenza stessa della malattia.
    La storia dell’AIDS ci insegna alcune cose in tema di prevenzione.
    Molti ricordano la scena del noto immunologo, il professor Aiuti, che bacia una persona affetta da AIDS. Cosa voleva dire ?
    Che le malattie infettive spesso hanno ciascuna un modo “esclusivo” per entrare nell’organismo: i virus hanno una sorta di strada obbligata: il virus dell’ AIDS può contagiare attraverso il sangue e il liquido seminale, quello dell’influenza attraverso le vie respiratorie, quello della poliomielite (ormai sconfitto), attraverso l’intestino ecc.
    Pertanto non ci si può contagiare di AIDS con un bacio, anche discretamente “appassionato” perché l’H.I.V non è nella saliva delle persone infette.
    Conoscere la prevenzione dell’AIDS è utile a spiegare la prevenzione delle malattie cosiddette “veneree” (da Venere, dea dell’Amore) chiamate anche Malattie sessualmente trasmissibili (MST). Vuol dire malattie che hanno come loro principale – ma non esclusivo ! – mezzo di contagio i rapporti sessuali.
    Tra esse si annoverano la sifilide, la gonorrea, il trichomonas vaginalis e il virus del papilloma, di cui alcuni ceppi possono portare al cancro del collo dell’utero, come spiegato in una precedente “puntata”. Ed altre ancora.
    L’AIDS, proprio per la sua capacità di ridurre le difese immunitarie delle molte persone che colpisce, ha provocato negli ultimi anni l’incremento di alcune malattie infettive che fino alla fine degli anni ottanta stavano diminuendo, almeno in Europa occidentale. La sua prevenzione perciò è due volte utile.
    Orbene, in tema di prevenzione la notizia è questa: per essere certi di non contrarre malattie sessualmente trasmissibili il primo metodo più sicuro è la castità. Esso è l’unico che dà garanzia al cento percento.
    Il secondo metodo (già un poco meno sicuro) ma ancora molto molto affidabile è l’uso del profilattico. Uso corretto !
    Il terzo metodo… non esiste.
    Le uniche possibilità efficaci sono le due sopra dette. Pertanto è necessario sapere e far sapere (fare una testa così) ai nostri giovani – quelli che leggono direttamente fanno prima – che i rapporti non protetti sono sempre pericolosi.
    Il motivo per cui ci vuole sempre cautela e protezione ci consente di sfatare uno dei più pericolosi e sciocchi pregiudizi, che ho visto spesso mettere in essere anche tra “addetti ai lavori” della sanità. Cioè quello di distinguere tra persone infette e non infette. Suddividendo quindi le persone in pericolose e “non”. E’ un errore gravissimo. Non c’è nessun analisi né nessuna visita medica al mondo che ci permette di stabilire con certezza assoluta che un liquido o un tessuto di una persona non trasmetta malattie.
    Perciò occorre sempre la stessa massima cautela quando si ha a che fare con sangue e altri liquidi biologici.
    E ripeto, quando si hanno rapporti sessuali.
    Certamente queste modeste righe hanno fatto sorgere molti interrogativi. Si spera. Come trovare risposte ?
    L’ASL può dare una grande mano ai ragazzi in tema di prevenzione delle malattie veneree. Chiunque abbia dubbi o bisogno di consigli si può rivolgere al Consultorio Familiare. A Scafati tutte le mattine nel vecchio Ospedale (quello a sinistra di chi entra) al primo piano, e, ad Angri, in via Semetelle il giovedì mattina dalle 9:00 alle 12:00 e il martedì pomeriggio dalle 15:00 alle 17:30. Non si paga. E non serve la ricetta. Né la prenotazione.

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *