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    L’orologio di S.Caterina

    Recentemente è stato ripristinato il meccanismo dell’antico orologio campanario della confraternita di Santa Caterina. Questo non comune esempio di meccanica orologiaia, risalente al 1751, è stato ripulito, messo a punto ed ha ripreso regolarmente a funzionare grazie alla caparbietà e all’impegno personale del Priore della Confraternita di Santa Caterina, signor Zenna.
    La necessità di misurare il tempo è antica quanto l’uomo, anche se fino al Medioevo la vita era fondamentalmente scandita dai tempi e dai ritmi agricoli. Ma è proprio da questa epoca che inizia a diffondersi l’esigenza di misurare il trascorre del tempo.
    Fra i primi esempi di orologi meccanici si annoverano i cosiddetti svegliatoi (1200 circa), funzionanti ad acqua e destinati a regolare la vita monastica. Ben presto vengono sostituiti con apparecchi completamente meccanici e con l’andare del tempo, grazie allo sviluppo dei commerci e per far fronte alle esigenze derivanti da nuove attività lavorative, inizia la diffusione degli orologi da campanile (1300 circa) che “battono” le ore, le mezze ore e in seguito, anche i quarti d’ora.
    Gran parte di questi preziosi strumenti vengono dotati anche di rilievi astronomici e di movimenti, a volte anche notevoli, che li rendono praticamente unici. Fra gli esempi giunti fino a noi si ricordano quelli del centro nord della penisola (Firenze, Forlì e Milano) e in modo particolare quello di Padova, decorato con i segni zodiacali, opera di Jacopo Dondi, e in funzione dal 1344. Ma fra i più noti al mondo si annovera il famoso orologio di piazza San Marco a Venezia, completato nel 1499, che al rintocco delle ore mette in movimento due statue (i Mori) che si inchinano di fronte alla Madonna e colpiscono le campane con il martello di cui sono dotate. Inoltre, osservandolo bene, fornisce indicazioni circa le fasi lunari, le posizioni dei pianeti e del sole nello zodiaco.
    Ad Angri oltre l’orologio di Santa Caterina, vi è quello della Collegiata il cui meccanismo è stato ripristinato da pochi anni.
    Il costruttore di quello di Santa Caterina è il noto orologiaio napoletano Francesco Barletta a cui si deve, tra gli altri, l’orologio in maiolica dell’abbazia del Loreto di Mercogliano, residenza invernale dell’abate di Montevergine, realizzato nel 1750; quello attualmente presente nel Largo Riscatto di Frattamaggiore, in precedenza situato sulla torretta della chiesa della SS.Annunziata e di S.Antonio, ma che originariamente era stato costruito per essere collocato in piazza Umberto I. Ed infine quello risalente al 1746 del Seminario di Gallipoli.
    La meritoria opera di recupero eseguita dal signor Zenna è degna del massimo plauso perché è riuscito a non far andare nell’oblio un altro pezzo di storia angrese.
    Giancarlo FORINO
    Associazione PanacèA

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