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    “I nostri ragazzi stanno più sicuri a scuola!”

    Pubblichiamo sul sito un aggiornamento dell’articolo apparso sul numero cartaceo di ANGRI ’80 di ottobre “I nostri ragazzi stanno più sicuri a scuola!”

    L’ordinanza con la quale il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha deciso di chiudere le scuole ha generato molti malumori tra genitori, studenti ed insegnanti. Ad essere messa in discussione è stata la modalità con la quale il Governatore della Campania ha annunciato la chiusura di tutti gli istituti scolastici, prima con un annuncio su face book del suo assessore alla Pubblica Istruzione, poi con un’ordinanza ufficiale arrivata intorno alle 20 di giovedì 15 ottobre. Una decisione improvvisata che ha lasciato senza parole i Dirigenti Scolastici, i docenti e soprattutto le famiglie, impreparate, per gli impegni lavorativi, ad affrontare, dalla sera alla mattina, la didattica a distanza.
    Tanti sono stati i genitori che venerdì mattina, primo giorno di chiusura delle scuole, hanno avuto difficoltà a seguire i propri figli a casa perché impegnati a lavoro. C’è chi, non avendo nessuno a cui affidare i propri figli, ha avuto difficoltà a cercare una babysitter last minute a cui lasciare i bambini, tra l’altro impegnati anche con la scuola a distanza. Una scelta sbagliata e inopportuna per la maggior parte dei genitori, che ritengono la scuola un luogo sicuro all’interno del quale vengono rispettate le regole, grazie a rigidi protocolli anti-Covid. Può scapparci il contagio, vero. Ma nelle nostre scuole, al momento, la situazione sembrava essere sotto controllo tanto che molte mamme e molti papà, inizialmente scettici, hanno cominciato ad acquisire fiducia e a mandare i figli a scuola senza avere troppa paura. Se la Didattica a distanza può essere utile per gli studenti della scuola secondaria di II grado, appare, invece, insostenibile sia sul piano didattico, sia sul piano familiare, per gli studenti della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado. I genitori in questa pandemia sono stati già protagonisti di uno sforzo organizzativo encomiabile, peraltro penalizzato con la riduzione dello stipendio per i genitori che volevano usufruire del congedo. E ritrovarsi nuovamente a dover fare i conti con la didattica a distanza li agita e non poco.
    “Perché De Luca non ha chiuso soltanto le scuole coinvolte da tanti contagi nel napoletano? Perché chiudere tutte le scuole? Io e mio marito lavoriamo entrambi – è il commento della signora Lia – Abbiamo due bambini che frequentano la prima elementare e la seconda media. Non possiamo lasciarli soli a casa perché sono minorenni e quello che frequenta la prima elementare ha bisogno di chi lo aiuta durante le video lezioni perché è piccolo. Siamo disperati. Non abbiamo nessuno a cui lasciare i nostri bambini e non possiamo rinunciare al lavoro in un momento così difficile. Come faremo? Affidarci ad una babysitter? Di questi tempi non è facile trovarle, peraltro anche didatticamente preparate. I bambini devono andare a scuola, noi genitori non possiamo sostituirci agli insegnanti”.
    Ad essere spaventati sono anche i genitori di studenti con disabilità per i quali spesso non viene previsto un piano alternativo alla didattica a distanza. Una beffa per i familiari lasciati nella completa solitudine dalle istituzioni a gestire l’emarginazione dei loro figli con tutto il corredo di emozioni negative.
    “Nostro figlio a scuola era rinato – è il commento di una mamma – Dal 29 settembre la scuola è riuscita a restituirgli il sorriso. La socialità per i bambini come lui è fondamentale”.
    Non condivide la scelta di Vincenzo De Luca anche la Presidente del consiglio d’istituto della scuola media “Galvani – Opromolla”, la signora Rossella Farina: “I contagi spaventano indubbiamente e la scelta di chiudere la scuola può sembrare quella più efficace e rapida per limitare nell’immediatezza il crescere dei contagi. Ma la situazione, a mio parere, andava analizzata in modo più capillare. Innanzitutto è da precisare che all’interno dei nostri istituti scolastici si è lavorato per mesi per attuare tutte le varie disposizioni e protocolli anti-Covid con estrema rigidità. A mio parere il Governo Regionale e il Governo Centrale dovevano prendere provvedimenti seri fuori dalla scuola, nella società, non da ora, ma da alcuni mesi. Penso ai trasporti, a maggiori controlli nei luoghi della movida, nei centri cittadini. Già in estate tutti avevano previsto un aumento dei contagi in autunno e chi ci governa doveva intervenire aumentando innanzitutto i posti letto negli ospedali, migliorando il trasporto pubblico. Io penso che De Luca, tenendo presente la situazione attuale e tutte quelle criticità a cui non si è trovata soluzione abbia attuato solo la scelta più rapida. C’è una buona fetta di genitori che ha condiviso la scelta del governatore di chiudere tutte le scuole, ma c’è una grande percentuale di genitori che non è assolutamente d’accordo perché ritiene che i ragazzi stiano più al sicuro all’interno della scuola che fuori dalla scuola. La Didattica a Distanza, in caso di necessità, può essere gestita meglio dagli studenti delle superiori, ma non è così semplice per i ragazzi del Primo Ciclo d’istruzione (primaria e medie). Inoltre, ora che parte la didattica a distanza credo sia necessario invitare i nostri ragazzi a non uscire, a restare in casa per evitare assembramenti e centri affollati altrimenti il problema non si risolve. Potremmo subire il danno e la beffa. Non solo gli viene tolta la possibilità di crescere didatticamente, socialmente, affettivamente acconto ai propri compagni ma anche di essere esposti ai contagi in modo disastroso”.
    Luigi Novi

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