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    Disagio perenne sulla linea storica Napoli-Salerno. Chiesto dal Comitato “Gruppo pendolari Linea Storica Napoli – Salerno” l’intervento del Governo.

    Il “Gruppo pendolari Linea Storica Napoli-Salerno” denuncia quotidianamente i ritardi e i guasti che affliggono una linea che copre un bacino di utenza vastissimo ma ormai ai margini nei programmi nazionali delle Ferrovie dello Stato. Il comitato “Gruppo pendolari linea storica Napoli – Salerno” ha inoltrato una richiesta al senatore Andrea Cioffi, componente della Commissione Trasporti del Senato, per la presentazione al Governo, da parte della commissione, di un atto di indirizzo parlamentare per il miglioramento di una tratta davvero deteriorata e arretrata. La petizione, a firma del presidente pro tempore del comitato, Antonio Luigi Villani, evidenzia gli obiettivi fondamentali che il gruppo si propone di realizzare: Anzitutto il ripristino integrale ed immediato dell’orario ferroviario del 4 febbraio 2014 (data antecedente al notorio incidente di Portici, orario che prevedeva più treni in più fasce orarie), poi il rinnovo dell’ormai obsoleto parco treni che è una concausa importante dei continui guasti, ritardi e soppressioni di corse sulla linea storica. Il ritorno all’orario del 4 febbraio 2014 significherebbe il ripristino dei collegamenti diretti tra Napoli e Salerno con l’irrinunciabile riutilizzo della Galleria Santa Lucia, il ripristino dei collegamenti diretti a Sud di Salerno fino alla Calabria e alla Puglia e dei collegamenti a Nord di Napoli fino a Formia. Sarebbe inoltre molto utile il ripristino dell’ultima corsa da Salerno per Napoli, delle 22:30 in modo da consentire ai cittadini dell’agro nocerino e dei paesi vesuviani di avere un collegamento con la città di Salerno, come avveniva normalmente fino a pochi anni fa. La situazione è decisamente peggiorata a tutt’oggi e si spera in un maggiore e più incisivo interesse per il tema trasporti pubblici e mobilità da parte della Regione Campania, anche tenuto conto dei problemi immani di traffico che paralizzano l’agro: poter avere più corse e un sistema ferroviario efficiente sarebbero pre – requisiti essenziali per invogliare a lasciare l’auto e a viaggiare in treno.
    Dopo tante richieste sarà questa la buona volta? Lo chiediamo ad Alfonso Tulipano, anima radicale del comitato: “Questa sarà per forza di cose l’ ultima possibilità pacifica per tentare di risolvere le problematiche visto che i continui disagi ed il sempre maggiore degrado a cui stanno sottoponendo la linea storica porteranno inevitabilmente ad un conflitto fisico tra le esigenze dei viaggiatori e quelle economico-politiche sulla gestione della linea storica e le nuove trasformazioni in progetto”.
    Auguriamoci che non si arrivi allo scontro fisico e che si arrivi ad una strategia condivisa per la risoluzione dei problemi in maniera colloquiale.
    Nicla Iacovino

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