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    La Collegiata e la Congregazione di Carità. I rapporti fra la Collegiata e la Congregazione di Carità all’indomani dell’Unità d’Italia

    Nella plurisecolare storia della Chiesa di San Giovanni Battista diversi sono stati i tentativi di impossessarsi dei suoi beni, frutto delle oblazioni e dei lasciti del fedeli. Già nei suoi primissimi anni di vita, nel 1306, un secolo e mezzo prima di assurgere al rango di Collegiata, la chiesa fu oggetto di un intervento diretto del re di Napoli Carlo II d’Angiò per curare gli interessi dell’allora Rettore Bartolomeo de Capua.
    Fra alterne vicende, agli inizi del 1600 fu necessario emanare una scomunica per ricostruire il quadro delle rendite del Capitolo, mentre con il dominio francese di inizio ‘800

    vennero incamerati tutti i beni ecclesiastici di Angri e si avviò un processo di razionalizzazione delle istituzioni ecclesiastiche, a cui non sfuggì la Collegiata. I beni incamerati furono in parte resi dopo la Restaurazione; tuttavia, sempre nella prima metà dello stesso secolo, si registrarono almeno altre due occasioni di contrasto per il possesso delle rendite di San Giovanni, finché, dopo l’Unità Nazionale, con la legge 3 agosto 1862 n. 753, il ministro Rattazzi istituì le Congregazioni di Carità per ogni comune con lo scopo di curare l’amministrazione dei beni destinati all’erogazione di sussidi e altri benefici per i poveri. La gestione di tali organismi era affidata ad un C.d.A. eletto dal Consiglio Comunale. Successivamente, con la legge 3 giugno 1937 n. 847, le Congregazioni di Carità furono trasformate in Enti Comunali di Assistenza (E.C.A.)
    Di recente ho rinvenuto presso l’Archivio Centrale dello Stato un nutrito carteggio inedito che riguarda la Collegiata e i suoi rapporti con la Congregazione di Carità nel delicato periodo post-unitario; si tratta di circa 300 carte sciolte e di vari documenti che tratteggiano i rapporti fra Stato e Chiesa di quel momento storico. Indubbiamente, si tratta di materiale estremamente interessante per approfondire la storia di Angri e per comprendere quali furono le dinamiche politico-amministrative e gli equilibri sociali di quegli anni.
    Dai miei rilievi sull’archivio della Collegiata, effettuati dopo il 1985, ad Angri è presente solo una modesta parte di tale carteggio; minute e copie di documenti inviati alla Prefettura del Principato Citeriore, mentre risulta particolarmente interessante la lettura delle lettere e dei rapporti che quest’ultimo organismo inviava al Ministero di cui, ovviamente, non vi è traccia ad Angri.
    L’Associazione PanacèA, nel rispetto dei suoi scopi istituzionali, è disponibile a fornire a studiosi e laureandi ogni possibile supporto per approfondire questo tema. Gli interessati possono inviare una e-mail all’indirizzo www.info.storia@panaceart.it per chiedere ulteriori delucidazioni.
    Giancarlo Forino
    Associazione PanacèA

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