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    Liceo Galizia, una giovane angrese racconta la sua delusione.

    Negli scorsi giorni ha infuocato le pagine di diversi giornali locali, la vicenda che ha visto protagonisti i ragazzi e il corpo docente del Liceo

    Galizia di Nocera. Per quarantacinque giovani studenti, i più meritevoli, la Scuola, guidata dalla preside Maria Giuseppa Vigorito aveva dato disponibilità per la partecipazione a un viaggio-crociera, che sarebbe dovuto rientrare nel progetto PON C5, ma niente è andato come previsto. Abbiamo incontrato una giovanissima nostra concittadina, Agnese, studentessa del liceo nocerino, che fa parte dei 45 studenti delusi dalla burocrazia, questo è quello che ha voluto raccontarci.

    “Siamo stati informati della possibilità di fare questo stage, in parte finanziato dall’Europa nel merito del progetto PON C5, il 16 aprile, pertanto fu stabilito che la data di partenza sarebbe stata l’8 maggio, per poi fare ritorno il 22 dello stesso mese. Era previsto un viaggio formativo di 15 giorni, sulla nave MSC Armonia”, ci racconta. “Poi, il giorno 2 maggio, noi studenti siamo rimasti a scuola fino alle 18:00, per un incontro che ha richiesto, ovviamente, anche la presenza dei nostri genitori, per raccogliere tutti i dettagli del caso, ma, effettivamente, non ci è mai stato comunicato l’orario effettivo della partenza”, continua, Agnese, lasciando trapelare una profonda delusione. “Fin quando, il 7 maggio, ovvero il giorno prima di quella che avrebbe dovuto essere la nostra partenza, abbiamo sollecitato, in orario scolastico, sia preside che vicepreside, affinché fossimo informate sull’orario effettivo. Quel pomeriggio, poi, verso le 18:00 circa, siamo stati informati telefonicamente che lo stage era stato annullato per motivi burocratici. Ci siamo ovviamente allarmate, e abbiamo subito raggiunto la scuola per chiedere delle spiegazioni, che stiamo ancora aspettando. Il mattino seguente, l’8 maggio, molti studenti del liceo Galizia, partecipanti e non allo stage, si sono piantati davanti all’ufficio della preside, la professoressa Vigorito, per chiedere, ancora, spiegazioni. All’arrivo della preside, siamo state aggredite verbalmente. Accusate di impedirle di lavorare, ci è stato chiesto di allontanarci dalla presidenza. Noi non ci siamo mossi da lì, fino a quando alcune ragazze sono state aggredite fisicamente dalla prof.ssa Vigorito. In particolare una, che è stata afferrata per il braccio e scossa violentemente. Quest’ultima ha chiamato il padre che subito allertato la polizia. La ragazza poi è andata in ospedale e i medici le ha imposto 5 giorni di riposo, per un trauma al braccio e all’avambraccio.”, continua Agnese, “Solo successivamente abbiamo scoperto che il PON C5 è riservato agli istituti tecnici e nautici. Noi, essendo un liceo delle scienze umane, non abbiamo, in realtà, mai avuto l’autorizzazione per parteciparvi.”, conclude la giovane angrese. Una situazione, quella in cui si sono trovati questi ragazzi, senza dubbio paradossale. Dal suo canto, la dottoressa Vigorita si è difesa, dalle pagine di diversi quotidiani, sostenendo di non aver aggredito nessuno, e di essere la prima vittima di una triste vicenda tutta burocratica. “Capisco la delusione, la prima ad
    essere amareggiata sono io, ma non tollero la cattiva educazione. Da questo punto di vista la scuola deve insegnare ancora tanto. Sono a conoscenza di queste immagini che stanno girando sul web, non è affatto vero. I carabinieri stanno indagando, mi difenderò da questa accusa”
    , ha dichiarato. Una vicenda, dunque, che resta ancora aperta, e ancora tutta da chiarire.

    ANTONELLA GRIMALDI

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