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    Il Rapporto Unioncamere sui fabbisogni professionali 2016-2020 in Italia.

    Ecco gli elementi salienti del Rapporto Unioncamere sulle prospettive occupazionali in Italia, utile soprattutto per chi si accinge a scegliere il percorso formativo e il profilo professionale, finalizzato all’inserimento lavorativo, e necessita di un orientamento circa l’evoluzione del mercato del lavoro.
    Nel 2020 il fabbisogno occupazionale sarà ampiamente determinato dai servizi (83% del totale).
    Tra questi prevalgono nettamente il commercio, la sanità e assistenza sociale, nonché i servizi avanzati. Seguono poi l’istruzione, i servizi operativi, le costruzioni, i trasporti e il turismo.
    A causa del perdurare della crisi economica, gran parte del fabbisogno espresso dalle imprese, per il prossimo quinquennio, sarà funzionale non tanto alla crescita, quanto alla sostituzione di personale in uscita. Nel periodo 2016-2020, il fabbisogno lavorativo è stimato attorno a 2.552.500 unità.
    Tra il 2016 e il 2020 le figure high skill avranno una maggiore incidenza sul fabbisogno totale, a scapito di quelle intermedie; la quota dellelow skill resterà, invece, praticamente invariata. Continua pertanto la tendenza alla polarizzazione del mercato del lavoro che richiede da un lato alta specializzazione soprattutto nei settori tecnici e dell’informatica, dall’altro basse qualifiche. Ciò nonostante i profili intermedi saranno non meno richiesti rispetto al quinquennio precedente. Decresce il numero dei laureati, già passati da 202.000 unità nel 2008 a 197.000 nel 2014 e arriveranno, in previsione, nel 2020, a circa a 178.000 unità.
    In termini assoluti nel 2020 i laureati più richiesti saranno quelli a indirizzo economico-statistico (oltre 35.000), seguiti dai medici e paramedici (31.000), dagli ingegneri (oltre 24.000) e dal gruppo insegnamento (quasi 19.000). Bisogna però osservare che i fabbisogni non sono omogenei ma cambiano a seconda dei vari indirizzi di studio anche nello stesso gruppo di laurea.
    Per i diplomati si dovrebbe mantenere anche nei prossimi anni uno scenario di eccesso di offerta,
    ma in tendenziale attenuazione e anche in questo caso con situazioni molto differenziate per indirizzi.
    Nicla Iacovino

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