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    I 100 anni del Milite Ignoto

    Il prossimo 4 novembre sarà celebrato il Centenario della traslazione del Milite Ignoto al Vittoriano, divenuto poi l’Altare della Patria, uno dei più alti simboli dell’Unità nazionale!
    Il monumento, voluto inizialmente per onorare la memoria del primo Re d’Italia, da cui l’appellativo Vittoriano, venne realizzato in ben 42 anni (1885-1927), con una spesa mai contabilizzata con certezza, a cui oltre allo Stato, fecero fronte tutti i Comuni d’Italia con varie raccolte di denaro.
    Dopo il vittorioso epilogo della Grande Guerra si diffuse rapidamente un sentimento teso a consolidare un’univoca identità nazionale. I sacrifici e gli eroismi dei militari, reclutati da ogni regione durante il conflitto, divennero la massima espressione della volontà popolare di quel bisogno di affratellamento. Nacque così l’idea di esaltare il Milite Ignoto! E fu il Generale Giulio Douhet che, facendosi portavoce di tale aspettativa, promosse un disegno di legge che venne presentato alle Camere nel 1921.
    Promulgato il provvedimento, l’allora Ministero della Guerra designò un’apposita Commissione affidandogli il compito di effettuare delle ricognizioni nei luoghi che furono teatro dei combattimenti più cruenti, senza trascurare quelli in cui furono presenti anche i reparti della Regia Marina (all’epoca ancora non esisteva ancora l’Arma azzurra), e di scegliere per ogni sito una salma assolutamente anonima. Furono prescelte le zone degli Altipiani, del Basso Isonzo, del Basso Piave, del Cadore, le Dolomiti, Gorizia, il Grappa, il Montello, Rovereto, San Michele e il tratto da Castagnevizza e il mare Adriatico e da queste estratte altrettante spoglie anonime.
    Al termine del pietoso lavoro i poveri resti delle undici vittime vennero traslati prima a Gorizia e successivamente, nella Basilica di Aquileia, dove il 26 ottobre 1921 la signora Maria Bergamas ne scelse una quale rappresentate e simbolo dei seicentomila Caduti italiani. Le restanti 10 salme si trovano tuttora nel cimitero di guerra di Aquileia, dove riposa anche la signora Bergamas nel posto lasciato dal Milite Ignoto.
    La signora Bergamas, di famiglia triestina, fu chiamata a quel pietoso compito perché il figlio Antonio, precettato nelle file dell’esercito austriaco, aveva disertato per arruolarsi nel Regio Esercito Italiano e, caduto in combattimento, non fu mai identificato fra le centinaia di migliaia di resti dei nostri militari.
    Da Aquileia la salma del Milite Ignoto venne trasferita a Roma con onori che non ebbero mai e non hanno più avuto precedenti! Collocata sull’affusto di un cannone, scortata da reduci decorati al Valor Militare, venne trasferita su uno speciale carro ferroviario realizzato per l’occasione. Il treno viaggiò verso Roma a velocità ridottissima, fermandosi ad ogni stazione per ricevere gli onori della popolazione. A Roma la salma venne accolta da Re Vittorio Emanuele III, alla presenza delle Bandiere di tutti i Reggimenti dell’Esercito e di una folla oceanica; portata a spalla da un gruppo di decorati di Medaglia d’Oro al Valor Militare, venne traslata prima nella chiesa di Santa Maria degli Angeli e, successivamente, il 4 novembre del 1921, all’Altare della Patria dove trovò la sua definitiva collocazione nel posto dove originariamente si era deciso di tumulare i resti di re Vittorio Emanuele II, nelle adiacenze del Sacrario delle Bandiere dei reparti disciolti di tutte le Forze Armate. Da allora continua a ricevere, senza soluzione di continuità, gli onori militari da due sentinelle che vegliano su di Lui e sul sacro fuoco che arde davanti alla sua lapide, alimentato con le offerte degli italiani residenti all’estero, e il Capo dello Stato ogni anno, nella ricorrenza della sua tumulazione, si reca a deporre una corona d’alloro.
    Il Milite Ignoto è insignito di una Medaglia d’Oro al Valore Militare con la seguente motivazione Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz’altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della patria.
    Il prossimo 4 novembre, nella ricorrenza del primo Centenario della traslazione, il Gruppo dei decorati al Valor Militare ha formalmente richiesto che ogni Comune d’Italia conceda la Cittadinanza Onoraria al Milite Ignoto, auspicando che rifiorisca il suo ricordo e che si renda il giusto tributo a coloro che con il sacrificio della vita hanno permesso alle nostre generazioni di vivere in un Paese libero e democratico.
    Giancarlo FORINO

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