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    Giovani Angresi all’estero: “Combattete l’ignoranza con i viaggi, non solo con i libri!”

    Continua il viaggio di ANGRI’80, nella vita di giovani e giovanissimi concittadini, che, per esperienze lavorative o scolastiche, hanno trascorso parte della loro vita all’estero. Questa volta, abbiamo incontrato Camilla Moccaldi, ex studentessa del cittadino Liceo Classico “La Mura”, e attualmente iscritta alla Facoltà di Economia e Gestione delle Imprese, dell’Università degli Studi di Salerno. La giovane, grazie ad una borsa di studio dell’Unione Europea, ha potuto partecipare al Progetto Erasmus, ovvero trascorrere un periodo di studi in un paese estraneo al proprio, ma sempre facente parte dell’UE. Nel suo particolare caso, il soggiorno è durato 6 mesi, da settembre 2013, a febbraio 2014.
    Ecco cosa ha voluto raccontarci.

    -Camilla, come è nata in te l’idea di provare l’esperienza dell’Erasmus? E dove sei stata?
    “L’idea c’è sempre stata in me. Volevo andare all’estero per un periodo lungo e mi serviva solo un’occasione. Appena uscito il bando Erasmus, feci domanda, nonostante fossi solo al primo anno, perché si parlava di tagliare i fondi e quindi eliminare la borsa di studio, per gli anni successivi. Feci domanda quasi senza pensare ad un’eventuale partenza. Così, all’uscita della graduatoria la sorpresa fu doppia: ero stata presa ed ero stata presa per andare a Barcellona, la meta che avevo indicato come preferita.”

    Chi hai conosciuto? Cosa hai fatto in questi 6 mesi?
    Il bello di quest’esperienza, a differenza di una lavorativa, è che non si incontrano solo persone del luogo, ma persone da tutto il mondo. In particolare studenti da ogni paese, che incontri nei bar o all’Università, ognuno che vive le tue stesse emozioni, paure, vicende. Io ho vissuto con un ragazzo italiano e due ragazze tedesche ed è stato molto utile per la lingua ma anche molto istruttivo per le culture diverse, che abbiamo provato a mescolare.Ho cercato di vivere Barcellona appieno, cercando di imparare la lingua, viaggiando per la Spagna, immedesimandomi nella vita dei catalani, fino a diventarne parte.”

    -Cosa avresti voluto portare da Barcellona ad Angri?
    “Dal mio punto di vista, forse molto di parte, Barcellona è perfetta come città da vivere. Non è molto distante dalla nostra cultura, quindi non ci si sente spaesati; i trasporti sono efficientissimi quindi si vive tranquillamente senza auto; è una città cosmopolita, inevitabilmente ti apre la mente. Una lezione che servirebbe a molti Angresi. In sintesi, porterei BARCELLONA ad Angri.”

    -Cosa auguri ai giovani Angresi come te?
    “Ai giovani Angresi consiglio di fare valigie e passaporto e girare il mondo perché penso che l’ignoranza si combatta aprendo la mente e non i libri. Consiglio, poi, di trovare sempre un motivo per tornare e per apprezzare il nostro paese.”

    Antonella Grimaldi 

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