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    Diario del direttore artistico-34

    Ultimo appuntamento con la rubrica che vuole raccontare, in maniera assolutamente non seriosa, gli eventi della rassegna, i personaggi che ne fanno parte, come artisti e organizzatori, i fatti particolari, visti dal direttore artistico della TERZA edizione della Rassegna “Angri a teatro”.

     

    09/06/2014

    E così, il doppio appuntamento con ‘A paura ce fotte messo in scena dalla compagnia Anziteatro ha concluso la terza edizione della rassegna. Sono andato a rivedere un po’ le precedenti puntate di questo diario: sedici spettacoli, distribuiti in sei mesi, che hanno dato spunti di riflessione, risate, emozioni, magari anche qualche critica. Tuttavia, abbiamo creato un po’ di movimento di idee, che è quello che occorre ad Angri, e più in generale all’Italia.

    Purtroppo, com’è accaduto per molti spettacoli in cartellone, non ci sono potuto essere. Non me ne vogliano gli altri nomi in cartellone, ma stavolta, come per Ferdinando, il rammarico è doppio, considerato che di scena era la mia compagnia. Però, a spettacolo concluso, Antonio salutando il pubblico dal palcoscenico mi ha telefonato. Ho potuto sentire gli applausi del pubblico: in un certo senso il calore del teatro è arrivato anche a me! Perciò l’unica cosa che mi sono sentito di dire è stata “Voglio bene a tutti voi!”.

    Forse tra le due sere la migliore è stata quella di domenica, durante la quale il ritmo della recitazione è stato molto più intenso, il che ha giovato all’intera commedia. Il gruppo, composto da Teresa Francese, Antonio Lombardi, Eleonora Benincasa, Marta Gallo, Claudia Falcone, Gaetano Pepe, Lorenzo Nicastro, Vincenzo De Vivo, Silvana Dangelo, Alessandro Colasanto, Carmela Calabrese (il cui personaggio era quello di una scombinata agente di assicurazioni, caratterizzata con una tale verve da strappare risate e applausi a scena aperta), e Ivano Cavaliere, ha dato una convincente prova di recitazione. Che è stata gradita sia dal pubblico che dall’autore del testo, Roberto Santalucia, che era presente in sala.

    Come spesso avviene nelle produzioni targate Anziteatro, è stato inserito un riferimento alla realtà nostrana. Infatti, per rendere a pieno il personaggio interpretato da Vincenzo De Vivo, quello del sergente, ci si è ispirati ad una persona realmente esistita, e che girava per le strade di Angri fino a non molti anni fa. Forse molti che leggono questo diario ricorderanno un signore che spesso sedeva davanti all’ingresso del cimitero per chiedere qualche lira, abbigliato con una vecchia divisa militare. Per i più giovani era “Pasta e fasule”, per i più grandi invece era “Peppe ‘a fiura” (perché collezionava figurine di santi e madonne). Vincenzo De Vivo, recuperata una foto dall’archivio di “ANGRI ‘80”, ha raccolto un po’ di informazioni su di lui e ha scoperto che il suo vero nome era Giuseppe Alpino, e proprio ispirandosi a lui ha caratterizzato il personaggio del sergente.

    Con ‘A paura ce fotte termina questa terza edizione della rassegna “Angri a teatro”, ma non finisce certo il nostro impegno. Infatti, subito dopo la conferenza stampa di chiusura, ci incontreremo per discutere insieme della quarta edizione. Perciò, vi saluto con un arrivederci a presto!

    Vincenzo Ruggiero Perrino

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