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    Aperta la “DOMUS PACIS don Giacomo Fiorelli”

    Riconsegnati alla comunità parrocchiale di Regina Pacis i vecchi locali dignitosamente ristrutturati e resi più adatti alle nuove esigenze pastorali. Questa nuova struttura è stata dedicata ad un parroco che per tanti anni ha guidato la comunità ed è ancora presente nel cuore dei fedeli: “Domus Pacis don Giacomo Fiorelli”
    A tale evento sono stati dedicati tre giorni di preghiera e festa.

    La sera di venerdì 18 dicembre, la comunità parrocchiale si è riunita per una veglia di preghiera. Sabato 19 c’è stata una serata nel ricordo di don Giacomo Fiorelli. I giovanissimi hanno creato un video con interviste a coloro che l’hanno conosciuto, fedeli, familiari e il Vescovo Emerito Gioacchino Illiano.
    In più don Luigi La Mura ha portato la sua affezionata ed emozionata testimonianza. Quello che è emerso è la figura di un sacerdote dal cuore grande e umile, che girava per le strade di campagna con la sua bicicletta, cimelio conservato con cura, ed esposto in cortile per la serata.
    “Un santo sacerdote, una presenza discreta ma forte tra i suoi parrocchiani, umile, ma di quella umiltà che rende grandi gli uomini” dice Don Luigi.
    Infine sono stati illustrati i lavori dello studio Tecno Made e ringraziati tutti coloro che hanno collaborato, tra cui i giovani del “Rotaract club” che hanno donato delle attrezzature per la sala giochi dei giovani.
    Tutti i presenti sono stati invitati a visitare la struttura in un momento di condivisione, tra cui il sindaco Cosimo Ferraioli e il vicesindaco Giuseppe D’Ambrosio, presenti come affezionati parrocchiani.
    La mattina di domenica 20 dicembre, il Vescovo Giuseppe Giudice ha celebrato la messa e ha visitato la nuova struttura.
    Don Antonio Cuomo ha detto della Domus Pacis: “un luogo dove tante generazioni si sono formate alla scuola di santi parroci che ora vivono in Dio e che ora è una casa per tutti, dove i giovani possano ancora trovare lo spazio per l’incontro e il gioco, i fanciulli la gioia, le famiglie la condivisione e fraternità, una casa dove la carità, sull’esempio di Madre Teresa di Calcutta, si esprime verso quanti sono smarriti di cuore e vivono nella povertà”.
    Concetta Mainardi

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